Paul BELMONDO
1898 - 1982
Paul Belmondo nasce nei sobborghi di Algeri da una modesta famiglia di origine italiana. Giovanissimo frequenta la bottega di un marmista vicino a quella del padre, fabbro.
Ben presto affascinato da queste visite, fu introdotto alla scultura con strumenti forgiati dal padre. E dall'età di 12 anni ha realizzato la sua prima scultura scolpita direttamente in un ciottolo.
Ha studiato architettura alla Scuola di Belle Arti di Algeri, ma non ha mai abbandonato la sua passione.
Arriva poi a Parigi dopo aver ottenuto una borsa di studio e integra i corsi di Jean Boucher. Si trasferisce con lo scultore George Halbout in uno studio nel 14° arrondissement, Villa Corot.
La sua carriera iniziò veramente in questa bottega e nell'incontro con lo scultore Charles Despiau che, incoraggiandolo a continuare, divenne suo maestro e suo amico.
Diventa un maestro nell'arte del ritratto. Questi volti sono trattati in modo classico e intimo e spesso adornati con acconciature moderne. Pratica anche scultura monumentale e crede che, come nell'antichità, le sue due arti siano strettamente legate.
Realizzerà vari ordini pubblici dello stato; Palais de Chaillot, Museo d'Arte Moderna, Municipio del XX secolo.
Nel 1941, su richiesta del suo maestro Charles Despiau, partecipa ad un "viaggio culturale" in Germania organizzato da Arno Breker, scultore ufficiale del cancelliere tedesco Adolf Hitler. Altri artisti di fama lo accompagnano: Charles Despiau, Maurice de Vlaminck, Kees Van Dongen, Paul Landowski, André Derain e molti altri.
Alla fine della guerra, questo viaggio, la sua presunta appartenenza al gruppo di Collaborazione (sezione artistica) lo farà condannare dal tribunale di purificazione e bandito dalla vendita e dall'esposizione per un anno.
Sentenza simbolica non eseguita perché successivamente una commissione competente ha stabilito che non apparteneva al Gruppo di Collaborazione e ha dimostrato di aver approfittato dei suoi rapporti con Arno Breker per venire in aiuto di molti artisti vittime dei tedeschi.
Nel dopoguerra l'astrazione era in piena luce, ma Paul Belmondo rimase comunque legato all'arte classica. La sua tecnica rimane la stessa ma la forma delle sue opere si evolve notevolmente con volumi più semplici e linee più morbide e levigate.
Paul Belmondo è sempre stato al di fuori delle mode e delle correnti, il suo personale classicismo è intramontabile. È stato uno degli ultimi grandi scultori classici del XX secolo.